venerdì 17 febbraio 2012

The lonely boy and the gorgeous film tree

Fresca fresca di ritorno alla fotografia analogica, scopro anche il meraviglioso mondo della lomografia. O meglio, dovrei dire che grazie alla lomografia e ad un libretto, "Click!" di Kevin Meredith, sono tornata ad ad abbracciare la fotografia analogica. Come tanti, mi ero convinta che per forza il futuro dovesse essere digitale. Come tanti ho deciso di investire in una bridge camera che ho imprato ad usare molto lentamente. Mi mancava l'immediatezza, mi mancava la sveltezza delle ghiere, il fatto di avere tutto a portata di mano tra focus e settaggi degli iso, dei tempi, dei diaframmi. Mi mancava anche qualcosa di molto più personale, di intimo, di autentico. Scoprire che la fotografia è una passione non è la cosa più importante. Importante diventa scoprire attraverso quali strumenti si vuole coltivare questa passione. Con quali mezzi. Per quel che mi riguarda ho scoperto che la fotografia era un'ancora di salvezza al mio raccontare per immagini, la quadratura del cerchio della mia creatività. E l'ho abbracciata fortemente come forma compensativa dell'incapacità di disegnare. Ma non bastava ancora, c'era qualcosa che mi mancava, un anello che avrebbe dovuto saldare i due capi della catena. E l'ho trovato nella fotografia analogica, nella naturale potenza che sprigiona il dover scegliere l'accoppiata macchina/rullino. Mi sono sentita più autentica nella libertà di sbagliare uno scatto (e di arrabbiarmi molto, molto dopo), nel prendermi la responsabilità di settare manualmente la macchina senza la scorciatoia di un display che mi dica se ho fatto giusto o no. Ho scoperto finalmente cos'era quella cosa che cercavo nella fotografia: raccontare, con umanità.
Ho detto di non saper disegnare, ed è vero. Qualche giorno fa, però, mentre mi lambiccavo alla ricerca della struttura giusta per questo blog ed alla natura stessa che mi portava a volerlo aprire, mi è venuto in mente un semplicissimo fumetto. Volendolo a tutti i costi tirare fuori dalla testa e consapevole dei miei limiti con le matite mi sono messa a cercare nella rete qualcosa che potesse aiutarmi. L'ho trovata e questo è ciò che è venuto fuori. Auguro a questo blog lunga vita, sperando che per strada raccolga quanta più gente possibile, come i carrozzoni itineranti. Pieni di meraviglie.

BUON ANALOGICO A TUTTI!!

Nessun commento:

Posta un commento