Mi sono soffermata tempo fa a riflettere su cosa mi abbia
spinto ad iniziare a prendere così seriamente la fotografia visto che, in
verità, quello che a me viene meglio è scrivere. Ma quando mi sono accorta che
le parole spesso non mi bastano e che quello che faccio, mentre scrivo, non è
altro che riprodurre fedelmente le immagini che mi si compongono in testa, allora
ho capito che dovevo trovare un altro modo per tirarle fuori. Ho capito,
insomma, che quello che faccio con i miei occhi, in giro, tra la gente, davanti
ai panorami, alle cose, alle “situazioni” è fotografare. Una cosa a cui non
avevo mai fatto caso, che facevo in modo così istintivo da non sentire la
necessità di darle un nome. Trovarmi tra le mani il volume di Terzani, grazie
anche al mio amico Stefano con cui ho avuto la benedizione di discuterne, e
scoprire che quello era lo stesso sentire di Tiziano perché: “L’immagine è un’esigenza, lì dove le parole non bastano”, ha dato
più senso alla mia necessità di fotografare.
In questo volume c’è tutto il Terzani possibile: Cina,
Vietnam, India Unione Sovietica attraverso immagini che hanno reso immortali
posti e cose ormai spazzate via per sempre da dittature più o meno miopi, fino ad arrivare al suo piccolissimo e
isolatissimo rifugio nella quiete dell’Himalaya.
Questa raccolta è fortemente complementare a tutti i suoi
libri perché è il resoconto per immagini della sua lunga attività giornalistica
in Asia: qui possiamo vedere quello che leggevamo lì ma non solo. Abbiamo l’opportunità
ancora una volta di apprezzare l’importanza dell’immagine nella sua potenza di
raccontare una storia. Questo diceva Tiziano: “Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con
delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere,
studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha
capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”.
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Piana di Lhasa - Tibet. Tutti i diritti della fotografia appartengono a Tiziano Terzani |
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Delhi - India. Tutti i diritti della Fotografia appartengono a Tiziano Terzani |
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Mustang - Asia. Tutti i diritti della fotografia appartengono a Tiziano Terzani |
Credo molto in questa cosa, pur nel mio piccolo modo sgangherato di fare fotografie: credo molto nell’importanza della fotografia di rendere possibile immortalare una storia, un frammento di vita, la possibilità che vi è insita di andare oltre la finitezza delle parole.
Continuo a credere che le cose, e soprattutto i libri,
non capitino mai tra le mani per caso e questo non fa eccezione: è arrivato in
un momento in cui avevo la necessità di capire come e perché mi stessi così
fortemente attaccando alla fotografia. E l’ho capito.
“L’invidia per i
fotografi m’era cominciata in Vietnam quando si tornava dal fronte e quelli,
avendo già fatto il loro lavoro, andavano dritti al bar, mentre a me toccava
ancora mettermi con angoscia davanti al foglio bianco a cercare di descrivere
con mille parole il bombardamento, la battaglia o il massacro del giorno che
loro – i fotografi bravi, almeno – avevano già raccontato in una sola immagine.
Quella di cogliere il nocciolo di una storia con un clic è un’arte che mi ha
sempre attirato. Per questo forse, da allora, sono sempre andato in giro con
una vecchia Leica al collo quasi a rassicurarmi che, se mi fossero mancate le
parole, una traccia di ricordi mi sarebbe rimasta nella pellicola”
- Tiziano Terzani -
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Tiziano Terzani. Tutti i diritti della fotografia appartengono a Tiziano Terzani |
Assolutamente magnifiche queste foto!
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...merito di Tiziano :)
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